Jackstat migliora il post-operatorio dopo impianto di device cardiaci

8 April 2021
  • Portfolio
  • /

    La startup Jackstat ha sviluppato un corpetto per ridurre degenza e rischi post-operatori nei pazienti sottoposti a impianto di dispositivi cardiaci quali pacemaker e defibrillatori.

    Un problema da prendere a cuore

    La popolazione invecchia e crescono le diagnosi di patologie cardiache, come scompenso cardiaco, fibrillazione atriale, sindrome del QT lungo e cardiomiopatie.

    Per il loro trattamento, diverse richiedono l’impianto di device cardiaci quali pacemaker e defibrillatori, un dato anche questo in aumento. Ogni anno, in Italia vengono prescritti pacemaker e defibrillatori a 90mila persone, mentre in Europa sono 1,5 milioni e negli Stati Uniti 1,7 milioni.

    Gli interventi per posizionare questi dispositivi, sebbene meno rischiosi grazie alla loro dimensione ridotta ed efficacia crescente, rimangono soluzioni invasive con un decorso post-operatorio complicato.

    Tra queste, il versamento siero-ematico nella tasca sottocutanea che ospita il device (pacemaker o defibrillatore), le erosioni della cute, la trombosi delle vene del braccio, infezioni e lo spostamento degli elettro-cateteri dalla sede iniziale, che può richiedere interventi di riposizionamento.

    Impianto di device cardiaci: il rimedio è la pressione controllata

    Il metodo standard per ridurre le complicazioni dopo l’impianto di device cardiaci sono i bendaggi compressivi con immobilizzazione del braccio sinistro. Tuttavia, non è sempre efficace.

    Per questo Jackstat Med, startup milanese costituita nel 2018 e specializzata in presidi diagnostici, dispositivi medici ed elettromedicali, ha deciso di offrire un’alternativa.

    La startup ha realizzato Jackstat, un corpetto contenitivo sviluppato come alternativa al bendaggio compressivo, in grado di ridurre i tempi di recupero e il rischio di complicazioni post-operatorie nei pazienti con device cardiaci (pacemaker o defibrillatore) che assumono anticoagulanti orali.

    Nello specifico, si tratta di un gilet contenitivo di cotone elastico, facile da indossare e dotato di un “polmoncino” interno gonfiabile con il quale è possibile esercitare una pressione controllata sulla tasca chirurgica, e quindi adattabile a ogni fase della degenza.

    Nell’illustrazione, il dispositivo medico Jackstat, gilet contenitivo che, grazie al “polmoncino” gonfiabile e regolabile, è in grado di ridurre degenza e rischi post-operatori nei pazienti sottoposti a impianto di pacemaker e defibrillatori.

    Jackstat: lo stato dell’arte

    Attualmente, Jackstat è in fase prototipale avanzata, con trecento esemplari pronti per la validazione clinica.

    Inoltre, a marzo 2021 la startup ha iniziato la sperimentazione clinica presso il Centro Cardiologico Monzino. Durante questo percorso, sarà supportata da due Contract Research Organization (CRO) per la raccolta e l’analisi dei dati.

    Da ultimo, Jackstat Med ha iniziato il percorso regolatorio per ottenere la marcatura CE di Jackstat come dispositivo medico di classe I.

    Aggiornamenti

    Febbraio 2022

    🏆 Jackstat Med si è aggiudicata il bando Incentivi per le PMI dei settori BioHighTech e HighTech con sede nel comune di Trieste – POR FESR 2014-2020, posizionandosi quindicesima nella classifica dei vincitori.

    Scopri di più su Jackstat Med e le altre realtà del nostro ecosistema.

    Jackstat migliora il post-operatorio dopo impianto di device cardiaci

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    La startup Jackstat ha sviluppato un corpetto per ridurre degenza e rischi post-operatori nei pazienti sottoposti a impianto di dispositivi cardiaci quali pacemaker e defibrillatori.

    Un problema da prendere a cuore

    La popolazione invecchia e crescono le diagnosi di patologie cardiache, come scompenso cardiaco, fibrillazione atriale, sindrome del QT lungo e cardiomiopatie.

    Per il loro trattamento, diverse richiedono l’impianto di device cardiaci quali pacemaker e defibrillatori, un dato anche questo in aumento. Ogni anno, in Italia vengono prescritti pacemaker e defibrillatori a 90mila persone, mentre in Europa sono 1,5 milioni e negli Stati Uniti 1,7 milioni.

    Gli interventi per posizionare questi dispositivi, sebbene meno rischiosi grazie alla loro dimensione ridotta ed efficacia crescente, rimangono soluzioni invasive con un decorso post-operatorio complicato.

    Tra queste, il versamento siero-ematico nella tasca sottocutanea che ospita il device (pacemaker o defibrillatore), le erosioni della cute, la trombosi delle vene del braccio, infezioni e lo spostamento degli elettro-cateteri dalla sede iniziale, che può richiedere interventi di riposizionamento.

    Impianto di device cardiaci: il rimedio è la pressione controllata

    Il metodo standard per ridurre le complicazioni dopo l’impianto di device cardiaci sono i bendaggi compressivi con immobilizzazione del braccio sinistro. Tuttavia, non è sempre efficace.

    Per questo Jackstat Med, startup milanese costituita nel 2018 e specializzata in presidi diagnostici, dispositivi medici ed elettromedicali, ha deciso di offrire un’alternativa.

    La startup ha realizzato Jackstat, un corpetto contenitivo sviluppato come alternativa al bendaggio compressivo, in grado di ridurre i tempi di recupero e il rischio di complicazioni post-operatorie nei pazienti con device cardiaci (pacemaker o defibrillatore) che assumono anticoagulanti orali.

    Nello specifico, si tratta di un gilet contenitivo di cotone elastico, facile da indossare e dotato di un “polmoncino” interno gonfiabile con il quale è possibile esercitare una pressione controllata sulla tasca chirurgica, e quindi adattabile a ogni fase della degenza.

    Nell’illustrazione, il dispositivo medico Jackstat, gilet contenitivo che, grazie al “polmoncino” gonfiabile e regolabile, è in grado di ridurre degenza e rischi post-operatori nei pazienti sottoposti a impianto di pacemaker e defibrillatori.

    Jackstat: lo stato dell’arte

    Attualmente, Jackstat è in fase prototipale avanzata, con trecento esemplari pronti per la validazione clinica.

    Inoltre, a marzo 2021 la startup ha iniziato la sperimentazione clinica presso il Centro Cardiologico Monzino. Durante questo percorso, sarà supportata da due Contract Research Organization (CRO) per la raccolta e l’analisi dei dati.

    Da ultimo, Jackstat Med ha iniziato il percorso regolatorio per ottenere la marcatura CE di Jackstat come dispositivo medico di classe I.

    Aggiornamenti

    Febbraio 2022

    🏆 Jackstat Med si è aggiudicata il bando Incentivi per le PMI dei settori BioHighTech e HighTech con sede nel comune di Trieste – POR FESR 2014-2020, posizionandosi quindicesima nella classifica dei vincitori.

    Scopri di più su Jackstat Med e le altre realtà del nostro ecosistema.

    Jackstat migliora il post-operatorio dopo impianto di device cardiaci

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    Un problema da prendere a cuore

    La popolazione invecchia e crescono le diagnosi di patologie cardiache, come scompenso cardiaco, fibrillazione atriale, sindrome del QT lungo e cardiomiopatie.

    Per il loro trattamento, diverse richiedono l’impianto di device cardiaci quali pacemaker e defibrillatori, un dato anche questo in aumento. Ogni anno, in Italia vengono prescritti pacemaker e defibrillatori a 90mila persone, mentre in Europa sono 1,5 milioni e negli Stati Uniti 1,7 milioni.

    Gli interventi per posizionare questi dispositivi, sebbene meno rischiosi grazie alla loro dimensione ridotta ed efficacia crescente, rimangono soluzioni invasive con un decorso post-operatorio complicato.

    Tra queste, il versamento siero-ematico nella tasca sottocutanea che ospita il device (pacemaker o defibrillatore), le erosioni della cute, la trombosi delle vene del braccio, infezioni e lo spostamento degli elettro-cateteri dalla sede iniziale, che può richiedere interventi di riposizionamento.

    Impianto di device cardiaci: il rimedio è la pressione controllata

    Il metodo standard per ridurre le complicazioni dopo l’impianto di device cardiaci sono i bendaggi compressivi con immobilizzazione del braccio sinistro. Tuttavia, non è sempre efficace.

    Per questo Jackstat Med, startup milanese costituita nel 2018 e specializzata in presidi diagnostici, dispositivi medici ed elettromedicali, ha deciso di offrire un’alternativa.

    La startup ha realizzato Jackstat, un corpetto contenitivo sviluppato come alternativa al bendaggio compressivo, in grado di ridurre i tempi di recupero e il rischio di complicazioni post-operatorie nei pazienti con device cardiaci (pacemaker o defibrillatore) che assumono anticoagulanti orali.

    Nello specifico, si tratta di un gilet contenitivo di cotone elastico, facile da indossare e dotato di un “polmoncino” interno gonfiabile con il quale è possibile esercitare una pressione controllata sulla tasca chirurgica, e quindi adattabile a ogni fase della degenza.

    Nell’illustrazione, il dispositivo medico Jackstat, gilet contenitivo che, grazie al “polmoncino” gonfiabile e regolabile, è in grado di ridurre degenza e rischi post-operatori nei pazienti sottoposti a impianto di pacemaker e defibrillatori.

    Jackstat: lo stato dell’arte

    Attualmente, Jackstat è in fase prototipale avanzata, con trecento esemplari pronti per la validazione clinica.

    Inoltre, a marzo 2021 la startup ha iniziato la sperimentazione clinica presso il Centro Cardiologico Monzino. Durante questo percorso, sarà supportata da due Contract Research Organization (CRO) per la raccolta e l’analisi dei dati.

    Da ultimo, Jackstat Med ha iniziato il percorso regolatorio per ottenere la marcatura CE di Jackstat come dispositivo medico di classe I.

    Aggiornamenti

    Febbraio 2022

    🏆 Jackstat Med si è aggiudicata il bando Incentivi per le PMI dei settori BioHighTech e HighTech con sede nel comune di Trieste – POR FESR 2014-2020, posizionandosi quindicesima nella classifica dei vincitori.

    Scopri di più su Jackstat Med e le altre realtà del nostro ecosistema.

    Jackstat migliora il post-operatorio dopo impianto di device cardiaci

    8 April 2021
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    Un problema da prendere a cuore

    La popolazione invecchia e crescono le diagnosi di patologie cardiache, come scompenso cardiaco, fibrillazione atriale, sindrome del QT lungo e cardiomiopatie.

    Per il loro trattamento, diverse richiedono l’impianto di device cardiaci quali pacemaker e defibrillatori, un dato anche questo in aumento. Ogni anno, in Italia vengono prescritti pacemaker e defibrillatori a 90mila persone, mentre in Europa sono 1,5 milioni e negli Stati Uniti 1,7 milioni.

    Gli interventi per posizionare questi dispositivi, sebbene meno rischiosi grazie alla loro dimensione ridotta ed efficacia crescente, rimangono soluzioni invasive con un decorso post-operatorio complicato.

    Tra queste, il versamento siero-ematico nella tasca sottocutanea che ospita il device (pacemaker o defibrillatore), le erosioni della cute, la trombosi delle vene del braccio, infezioni e lo spostamento degli elettro-cateteri dalla sede iniziale, che può richiedere interventi di riposizionamento.

    Impianto di device cardiaci: il rimedio è la pressione controllata

    Il metodo standard per ridurre le complicazioni dopo l’impianto di device cardiaci sono i bendaggi compressivi con immobilizzazione del braccio sinistro. Tuttavia, non è sempre efficace.

    Per questo Jackstat Med, startup milanese costituita nel 2018 e specializzata in presidi diagnostici, dispositivi medici ed elettromedicali, ha deciso di offrire un’alternativa.

    La startup ha realizzato Jackstat, un corpetto contenitivo sviluppato come alternativa al bendaggio compressivo, in grado di ridurre i tempi di recupero e il rischio di complicazioni post-operatorie nei pazienti con device cardiaci (pacemaker o defibrillatore) che assumono anticoagulanti orali.

    Nello specifico, si tratta di un gilet contenitivo di cotone elastico, facile da indossare e dotato di un “polmoncino” interno gonfiabile con il quale è possibile esercitare una pressione controllata sulla tasca chirurgica, e quindi adattabile a ogni fase della degenza.

    Nell’illustrazione, il dispositivo medico Jackstat, gilet contenitivo che, grazie al “polmoncino” gonfiabile e regolabile, è in grado di ridurre degenza e rischi post-operatori nei pazienti sottoposti a impianto di pacemaker e defibrillatori.

    Jackstat: lo stato dell’arte

    Attualmente, Jackstat è in fase prototipale avanzata, con trecento esemplari pronti per la validazione clinica.

    Inoltre, a marzo 2021 la startup ha iniziato la sperimentazione clinica presso il Centro Cardiologico Monzino. Durante questo percorso, sarà supportata da due Contract Research Organization (CRO) per la raccolta e l’analisi dei dati.

    Da ultimo, Jackstat Med ha iniziato il percorso regolatorio per ottenere la marcatura CE di Jackstat come dispositivo medico di classe I.

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    Febbraio 2022

    🏆 Jackstat Med si è aggiudicata il bando Incentivi per le PMI dei settori BioHighTech e HighTech con sede nel comune di Trieste – POR FESR 2014-2020, posizionandosi quindicesima nella classifica dei vincitori.

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